Alessandro Pinto è uno dei professionisti fondatori storici della “responsabilità sociale nello sport”.

Quando questa nozione ancora non esisteva, Alessandro è stato il “tessitore” dei due primi accordi tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e quattro Agenzie delle Nazioni Unite (1992) e tra FIFA e UNICEF (1994); questi due accordi hanno segnato l’inizio di un’era durante la quale lo sport si è ufficialmente impegnato in attività sociali e umanitarie.

Alessandro è stato anche il primo funzionario a concretizzare la mission di questi accordi, organizzando due eccezionali progetti internazionali di raccolta fondi: “One Goal for UNICEF” (1994) e “Atlanta Olympic Aid” (1996). A tutt’oggi i ricavati generati da questi progetti sono ancora ineguagliati. Questi successi sono stati riconosciuti e premiati dal Governo Federale degli Stati Uniti che ha concesso ad Alessandro la residenza permanente negli USA, ritenendolo un “professionista estremamente dotato” nel suo ambito di lavoro. Egli ha continuato la sua missione nel 2000 con la principale ONG italiana “Telethon” in occasione dei Giochi Olimpici di Sydney, assicurandosi che tutti gli atleti della squadra olimpica italiana facessero da Testimonial e lanciando messaggi di advocacy da “Casa Italia” a Sydney.

Nel 2006 ha guidato il Comitato Italiano per l’UNICEF in un progetto di raccolta fondi estremamente efficace in collaborazione con i Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 – anche questo ad oggi un record ineguagliato per il Comitato – e ha ripetuto lo sforzo nel 2010 durante i Campionati Mondiali di Calcio in Sudafrica.

Negli ultimi anni, come Direttore della ONG “Save then Dream”, ha guidato l’organizzazione in sforzi simili durante la Coppa del Mondo in Brasile 2014, i Giochi Olimpici di Rio 2016 e i Campionati Mondiali di Atletica Doha 2018.

Il 6 aprile 2016, Giornata Mondiale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace (sponsorizzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite), in riconoscimento della sua carriera dedicata al progresso dello sport etico, il NASDAQ, a NYC, ha invitato Alessandro a suonare la campanella di chiusura del mercato borsistico in una trasmissione in diretta mondiale.

Alessandro ha vissuto e ha lavorato nel Sud Est asiatico, negli Stati Uniti d’America, in Europa e nel Medio Oriente. Ha una profonda conoscenza, in ambito sportivo, dei programmi per lo sviluppo, avendone implementato svariati in Tailandia, Pakistan, Ruanda, Benin, Sudan, Sud Africa e Qatar.

Dal 2019 è Fondatore e Presidente della IASF- “Italian American Sport Foundation”.

Vive tra Roma e New York con la moglie Barbara ed il loro figlio Peter. Eccellente tennista, colleziona fumetti originali e statue in miniatura di supereroi.