DISABILITÀ: SENSIBILIZZAZIONE TRA I PIÙ PICCOLI

Come si combatte la discriminazione della disabilità? Partendo dai cartoni animati! Cambiare il mondo si può, iniziando dai più piccoli. Come ci racconta l’articolo “Rex Un Nuovo Amico Parliamo Di Disabilità” del Corriere della Sera-Sette (2021) scritto da Cristina Gattoni, diverse case di animazione hanno deciso di integrare nelle loro produzioni la tematica della disabilità. Lo fanno parlandone direttamente ai più piccoli e facendola conoscere nel modo corretto, rispettando la diversità. I cartoni animati sono un’ottimo mezzo per affrontare questo tema in modo delicato e sviando i pregiudizi.

Tra le diverse iniziative ideate per la sensibilizzazione sul tema, sicuramente il medium del filmato animato è il mezzo che comunica più facilmente con i più piccoli. Se si pensa infatti, che il tempo che i bambini passano davanti al teleschermo ha superato le 2 ore giornaliere (dati Moige 2021), ci si rende subito conto di quanto sia importante la comunicazione di argomenti così sensibili nelle iniziative digitali e televisive.

Uno dei primi tentativi in questo campo fu la famosa serie anime del 1977 “Heidi”, la cui protagonista conosce e lega profondamente con una ragazza in sedia a rotelle di nome Clara.

Altri esempi sono la campagna “I Muscoli di Cartone”, promossa dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) nel 2001, tre cortometraggi realizzati in animazione classica, e nel 2003 “Alla Ricerca di Nemo”. Quest’ultimo fu il primo blockbuster a parlare di disabilità con leggerezza grazie al famoso pesciolino dalla pinna atrofizzata.

In tempi più recenti, come racconta l’articolo di del Corriere della Sera sopra citato, la serie TV canadese “Paw Patrol” ha inserito una new entry nella serie “Paw Patrol Dino Rescue”, Rex un cucciolo esperto di dinosauri, irrefrenabile nonostante affetto da disabilità. Rex è dotato di una sedia a rotelle per le zampe posteriori che gli permette di spostarsi insieme ai suoi compagni di avventure.

Serie TV come questa possono avere un grande impatto se si pensa che “Paw Patrol” va in onda in oltre 170 paesi ed è doppiata in 30 lingue diverse. La decisione di inserire un personaggio per la sensibilizzazione della disabilità è quindi alquanto significativa.

Non sono solo i cartoni animati ad essere uno strumento educativo, infatti come riporta l’articolo di Sabrina Pignataro su Io Donna (2019), anche i giocattoli possono diventare mezzi utili allo scopo, ne è un esempio la Barbie in sedia a rotelle uscita a giugno 2019.

La casa di produzione ha deciso di rilasciare una serie di giocattoli ancora più inclusi. In risposta all’uscita del giocattolo di Mattel la nostra cara amica Giusy Versace, atleta paralimpica, ha commentato entusiasta:

«Se le bambole possono diventare strumento di educazione e formazione culturale, perché no? In queste Barbie il messaggio d’inclusione c’è ed è importante», ha raccontato. «Io stessa ho realizzato una Barbie con le gambe di Swarovski: l’idea che si cambino le gambe, al posto delle scarpe, non può che stimolare in modo positivo la creatività dei bambini, i quali hanno bisogno di buoni esempi».

Si va cosi affermando sempre di più l’importanza di partire dalla giovane età per normalizzare le tematiche di disabilità e diversità. Sia filmati animati che giocattoli possono diventare strumento utile all’educazione e sensibilizzazione per continuare a combattere la discriminazione e creare una società più inclusiva.

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